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UN ORGANO RINATO DALLE SUE CENERI


A Mestre, la parte in terraferma del comune di Venezia, in una piccola chiesa di quartiere dedicata a Santa Rita da Cascia, la passione e la grande volontà di un gruppo di volontari capitanati dal parroco produsse, nel lontano 2008, un vero miracolo: la rinascita di un organo altrimenti destinato al macero, che diverrà uno dei più grandi organo a canne del Veneto e importante punto di riferimento per tutti gli appassionati del re degli strumenti.



La storia comincia da lontano

Nel lontano 1953 diviene Patriarca di Venezia l’appena nominato Cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII°.

Angelo Roncalli veniva da una breve esperienza romana, dove era stato nominato responsabile della fabbrica della basilica di Santa Prisca, e dove strinse una forte amicizia con uno dei più grandi organisti italiani di tutti i tempi: Fernando Germani.

È storicamente risaputo dell’amore che il nuovo Patriarca aveva per la musica sacra e per l’organo a canne in particolare: essendo stato diversi anni a Parigi in qualità di Nunzio Apostolico, ebbe l’occasione di conoscere molti organisti di fama internazionale della qualità di Léonce de Saint-Martin, organista a Notre Dame, André Marchal, a quell’epoca organista a Saint-Eustache, Marcel Dupré, titolare dell’organo di  Saint Sulpice, e molti altri.

Non c’è da meravigliarsi perciò che una delle prime preoccupazioni del Patriarca della città lagunare fosse di ampliare e migliorare la situazione organaria della Basilica di San Marco, la gestione musicale della quale è demandata ad una delle più importanti istituzioni corali e strumentali della Chiesa: la Cappella Marciana.

Chiese perciò al suo amico Germani di progettare un nuovo organo per la basilica e affidò la costruzione alla ditta Tamburini di Crema.

Dislocato in alto, nella parte interna della loggia dei Cavalli, viene inaugurato con un concerto dello stesso Fernando Germani  il 5 gennaio del 1958.

Le vicissitudini di quest’organo però non sono del tutto positive: sia per la dislocazione, particolarmente esposta all’umidità e alla salsedine del clima della città, che per difetti nella sua manutenzione. L'organo non risponde nel tempo alle esigenze originarie prevista da Roncalli  che, nel frattempo, lasciò Venezia per divenire uno dei papi più rivoluzionari della Chiesa.

Ne viene perciò fermato l’utilizzo e la manutenzione, e nel 1990 loo strumento viene messo sul mercato, pianificando quindi il suo smantellamento e trasferimento in altra sede.

Restò comunque al suo posto fino al 1994, anno in cui cominciò lo smontaggio.  Le varie parti verranno immagazzinate e, non trovando una ubicazione successiva, rischiò di essere dimenticato se non rottamato.

La fortuna ed il futuro di quest’organo la si deve ad un prete della terraferma veneziana, don Franco Gomiero, parroco della chiesa di Santa Rita a Mestre e anche già responsabile dell'Ufficio Musica Liturgica per il Patriarcato di Venezia. 

Si deve al suo grande amore per la musica ed in particolare per l’organo a canne che, con enormi sacrifici nella ricerca di risorse economiche ma anche umane, l’organo viene acquistato, trasportato e rimontato nella chiesa dove oggi è possibile ascoltarlo. 

Il merito della rinascita di questo straordinario strumento fu dovuta al lavoro non solo di don Franco, ma di molti suoi amici appassionati al pari di lui e “complici” in questo folle progetto, che si diedero da fare in prima persona e riuscirono con determinazione a rintracciare le competenze e le risorse necessarie per la realizzazione di questo sogno.

Viene pertanto attrezzato un laboratorio all’interno della chiesa stessa e negli spazi del patronato della parrocchia, al fine di poter rendere pratiche e sostenibili le attività di rimontaggio, avvalendosi al contempo di professionalità esterne per la realizzazione degli interventi più specialistici di restauro o ricostruzione di alcuni componenti. Don Franco trova nella ditta artigiana Alfredo Pizzo e Oscar Brasson di Cagnola in provincia di Padova l’organaro disposto al completamento dell’opera.

 

In un articolo su “La Nuova Venezia”, quotidiano locale dell’Area Metropolitana di Venezia, in data del 22 settembre 2008 vengono riportati questi significativi dati statistici:

"450 mila euro il costo della ricostruzione, recuperati con gran fatica da Don Franco, per dare alla luce un'opera di grande valore stimata in oltre 850 mila euro. Hanno contribuito, in parte, la Fondazione Carive, G. Alliata della Fondazione Cini, il Comune di Venezia.

Molto si è risparmiato con l'opera dei bravissimi volontari: Rino Fiorin, Marco Marchiori, Roberto Scarpa, Umberto Vavasori, le famiglie Chinellato e Porri, il sacrista Bernardi, Morello per le spese di utensileria e ferramenta, Rossignoli per il materiale gommoso e plastico, e la ditta Gallo di Zeminiana, in provincia di Padova, per l'impianto elettrico.”

Si decide infine di andare oltre al progetto prevedibile della sola ricostruzione! Il coraggio e la tenacia permettono di trovare risorse addirittura per ampliamenti e completamenti della disposizione fonica dell’organo; ad esempio vengono successivamente aggiunte di un registro di trombe, che arricchiscono la scenografia della facciata, venendo installate en chamade.

L’organo, oggi, coi suoi 97 registri e circa 4500 canne non è solo il più grande organo del Veneto, ma ha assunto, anche grazie alla sua storia, un'importanza che arricchisce il territorio veneziano e diventa patrimonio europeo ed internazionale.

22 settembre 2008: I primi concerti

Il 22 settembre 2008 viene inaugurato con un concerto del maestro svizzero Lionell Rogg e la domenica successiva  replica con l'organista titolare di Notre Dame di Parigi Philippe Lefebvre Due grandi interpreti, due memorabili concerti.

  

A corredo di quest’opera dai contenuti umani particolarmente importanti, dal 2007 si costituisce l’ Associazione Grande Organo di Santa Rita, che ogni anno organizza importanti manifestazioni e festival organistici.  L’organo è poi a disposizione di scuole e conservatori per la realizzazione di masterclass e formazione didattica sulla conoscenza e l’utilizzo di questo straordinario strumento.
 

Progetto modello 3d Blender

Grandorgano.it sta procedendo nel rilievo e restituzione in 3d dell’intero organo per fini didattici. Attualmente sono stati riprodotti la facciata e la consolle.  Vedi filmato:

 

web:

disposizione fonica

Sito ufficiale: https://www.grandeorganosantarita.it/

Pagina Facebbok: https://www.facebook.com/grandeorganosantarita



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